La festa della Befana

5 gennaio 2007
Ore : 18:38

Basta, per favore.
La vogliamo smettere di chiamare il 6 gennaio “la festa della Befana”? Per radio e per tv la si sente chiamare solo così.
A parte che la storia della vecchia dorifora, non nel senso del coleottero, è una tradizione solo italiana, l’Epifania ha le sue motivazioni e, anche se ci rode l’idea che si festeggi il fatto che un bambino è stato riconosciuto come Dio da alcuni tizi vestiti in maniera buffa, è giusto almeno ricordarle, ‘ste motivazioni!


Mi chiedo seriamente cosa impareremo a festeggiare, dopo Babbo Natale e la Befana.
Ferragosto è già da eoni la festa dell’estate, l’8 dicembre una festa casuale.


Quand’è la commemorazione dei caduti?


E chi afferma che è colpa del laicismo, che sia maledetto da infinite Divinità.
Chi sostiene che sia giusto così, che bisogna slegarsi dalla Chiesa, muoia. E basta.

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posted by Louis at 18:38 | Permalink |

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Comments for La festa della Befana
Che dire?! Si stanno perdendo tutti i valori della Cristianità. Le feste vengono ricordate solo per il lato materialistico e consumistico, complici i media ed i commercianti che pur di vendere qualcosa s'inventano anche i fatidici babbi-natale-arrampicatori. Non vi è altro che vuoto in queste sciatte rappresentazioni di una festa che non è certo il Natale.

Cordialmente,
Fabruzum

Anche se mi dai ragione, 61p. *faccina*


Utente casuale, se non sai cosa vuol dire 61p, chiedilo a chi lo sa. Io lo so.

Non si può che condividere queste tue riflessioni. Purtroppo con il tuo piccolo esempio hai toccato un nervo scoperto ben più grande, ovvero la progressiva perdita di identità in favore di un generale appiattimento morale e culturale. E non è soltanto una questione di marketing, come ben sosteneva chi mi ha preceduto. Siamo di fronte ad una profonda trasformazione, ahinoi in peggio, di un intero tessuto culturale. Per far piacere ai nuovi venuti ci dimentichiamo chi siamo, quali sono le nostre radici e cosa ci rappresenta, in nome di una condivisione che poi condivisione non è, ma mero autoannichilimento. Non che con questo sostenga che ci si debba chiudere agli altri. Il punto è un altro. Per condividere, infatti, occorre che ciascuno porti del suo, per dirlo in parole poverissime, non che qualcuno rinunci a una parte di se' per lasciare spazio agli altri.

Si, posso concordare con te.
Tu apri il discorso su un punto che, a prima vista, può sembrar solo tangente al problema del Natale ma che in realtà lo tocca con vigore.
Troppo spesso le nostre città son state usurpate delle loro peculiarità in nome della multiculturalità e dell'integrazione. Ma, proviamo noi a recarci in un paese non affine religiosamente al nostro (vedi Islam...) e proviamo a portare le nostre radici ed i nostri valori, che siano il Santo Natale e l'Epifania... Non credo che potremmo resistere per più di un giorno.
Si deve far un grosso esame di coscienza per ciò che è stato effettuato negli ultimi anni, in favore dell'apertura verso nuove culture. L'apertura, come ricordi giustamente, deve essere reciproca e deve dare dei vantaggi ad entrambi, sennò una delle due diventerà nettamente succube e vulnerabile.
Chiusura? No, ormai non si può più ma maggiori controlli ed una rivendicazione di identità, certamente si, a partire già dai giovani, troppo spesso figli di nessuno, o peggio, di internet e televisione. Una corretta cultura civica che deve partire dalle famiglie, ecco cosa ci vuole. Il pensiero che i giovani di oggi saranno i genitori di domani mi fa venire i brividi, specie osservando quanta pochezza esiste nella nostra società.

Cordialmente,
Fabruzum

Volate troppo alto.

Magari fosse come dite voi: quest'ignoranza frutto di una nuova visione del mondo che ci ha fatto dimenticare le nostre radici. Ma magari! Invece qui siamo di fronte a un semplicissimo caso di perdite di memoria, di amnesia collettiva.
Basta poco a ricordarsi il perchè di una festa, condividendolo o meno. Anche perchè nessun Muslin si offende se in Italia festeggiamo il mostrarsi di Gesù, e quindi l'ondata di ignoranza crassa è indipendente dall'ondata di kebabari.

Non sono stato chiaro, ma mi hai capito lo stesso, come mai?

Secondo me il problema è un altro! C'è gente che dice che la Befana non esiste, e in realtà sono i genitori a riempire le calze dei figli! Io credo sia ora di prendere una posizione in merito! Secondo me esiste...perchè i miei sono troppo scazzati per alzarsi a notte fonda!

Mah, piuttosto che crogiolarsi sull'esistenza o no della suddetta arteriosclerotica, punterei il tutto sulla fatidica domanda: ma poi, la calza, appartiene a piedi olezzosi o no?

Cordialmente,
Fabruzum

Il realtà la Befana era tradizionalmente una donna giovane e bella. E' stata la chiesa a tramutarla in una vecchia di aspetto orribile. In effetti, una gnocca 20enne che molto evocativamente cavalca una scopa doveva essere decisamente destabilizzante per il volgo medievale. E anche per i miei ormoni un po' lo è.

Perdonate l'errore... volevo scrivere "la Chiesa", non "la chiesa". Sennò sembra che la poveretta sia invecchiata a forza di spazzare in una sacrestia...
E sottolineo spazzare, non quell'altro termine ambivalente che per una metà ne è sinonimo e per l'altra indica invece quel divertentissimo passatempo vecchio come il mondo.

Ragazzi, arrivo un po' in ritardo, ma io pienamente concordo con Louis. In quanto: non possiamo dare la colpa della commercializzazione delle feste quali Natale, S. Stefano, Epifania, Immacolata, Ferragosto (ossia l'Assunzione di Maria Vergine), S. Valentino (che non è il Santo Patrono dei Baci Perugina, ma ha invero una storia molto toccante), ecc. agli Arabi, Cinesi, Romeni, Albanesi e quant'altro, poichè sono stati i mass-media a commercializzare tutto.
Pensate un secondo a quanti Presepi vedete in giro, e a quanti alberi di Natale... la seconda è infatti una tradizione pagana, così come ormai siamo pagani tutti noi.
Il problema è che ci stiamo dimenticando le nostre fiere radici. La Chiesa è ingombrante per quanto riguarda un sacco di punti politici, condivisibili o no, ma siamo comunque e sempre bloccati dalla presenza del Vaticano in Italia. Ma non tutto è male.

Se anche decidi di liberarti dal peso della cultura cattolica (suìi cultura: le tradizioni, gli usi e i costumi con significato religioso hanno caratterizzato la nostra società. nel bene o nel male).

La mia ignoranza è abissale ma credo fosse Nietzsche a dire che finito l'era, la cultura il dominio di Dio si doveva sostituirlo con quello degli uomini. Non ci puoi mettere il nulla. Che gli dici a tuo figlio? Ogni tanto non si va a scuola così a casaccio? Non hai degli ideali? Qualcosa a cui aspirare? Non esiste più la patria e oggi ridaremmo in faccia a gente come Salvo D'Acquisto o simili. Persone che forse hanno fatto scelte stupide, incomprensibili da un punto di vista egoistico ma che sicuramente avevano qualcosa di più grande in mente. E noi che abbiamo? Oggi noi festeggiamo Babbo Natale, con quel bel costumino rosso, così com'è stato ideato da una campagna della Coca-Cola, la nostra pigrizia ecco dove c'ha portato...

Io poi sono cattolico e la cultura italo-cattolica me la terrei. Insomma problema vostro.

Moonbiter, respect!

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