The illusionist, ovvero anche Norton può sbagliare

9 aprile 2007
Ore : 22:44

Ora, metto le mani avanti. Sì, sono una di quelle persone per cui il valore del film non è costituito per lo più dal regista*, dagli attori, dalla fotografia, dal montaggio o dal culo della protagonista: per me il valore di un film sta nella sua trama, eventualmente nei valori che trasmette, nella suspence, nell'intrigo e nella risoluzione. Insomma, nella mia scala di valori cinematografici la sceneggiatura sta molto prima di tutto il lavoro che essa genera. Ma non per scelta, neh: semplicemente è la cosa su cui mi soffermo di più -oggi ho rivisto the island, per dire, e mi son sorpreso che mi ero dimenticato gigasecondi di inseguimenti, dato che non incidevano nella trama-.

Ho visto "the illusionist": Norton l'è bravino. Giamatti è da cinebrivido. Biel è fica q.b..
Le luci, le location, il montaggio, tutto insomma è eseguito in maniera sopraffina e da bravo compitino.

Ah sì, un'altra cosa: io adoro quei film dove la trama si dipana tutta in un susseguirsi di eventi pianificati in toto dal protagonista. Per dire, a me Ocean Eleven è piaciuto un fottìo e mezzo. Gli eventi, in my humble opinion, devono essere sempre una serie non di perfette coincidenze, ma di perfette congruenze. Quindi se ti rapino il caveau è probabile che tu chiami la polizia, mentre se ti incastro per omicidio... vabbè non voglio spoilerare troppo.

Eppure il film è banaluccio e scontato.
Il tutto si dipana nella storia di un Norton che cerca di far fuggire una Biel dal mondo dorato dell'aristocrazia malmenante viennese, e ce lo dice già a un quarto di film, in maniera così evidente che ci manca solo un sottotitolo fra le parole dei protagonisti: ORA NORTON COMPIERÀ UNA SERIE DI AZIONI PRODIGIOSE AL FINE DI FAR SCOMPARIRE LA BIEL DALLA CIRCOLAZIONE E GODERSELA ALLA FINE, E LO FARÀ' SFRUTTANDO IL SUO STATUS DI ILLUSIONISTA.

E infatti i restanti 3/4 di film sono una banale dipanarsi di questa prolessi. Anzi, non contenti di averci già fatto capire tutto nei primi minuti dell'intrigo, i bravi autori pensano bene di far capire a quei due o tre spettatori che si erano addormentati durante l'amplesso Norton-Biel e quindi di far vedere la bella spiegazione con le figurine mentre vediamo ridere Giamatti, il quale si scopre un furbone che ha fatto sì che il sosia di Jake Gyllenhaal si suicidasse senza averne motivo.

Inoltre, il piano di Norton al fine di possedere la Biel è costruito in modo che il succedersi degli eventi è fortemente aleatorio. Non poteva esistere la certezza per lui che tutto procedesse come sperato; o almeno, nessuna persona sana di mente lo può pensare.
Insomma, il protagonista non sembra un genio, ma solo un mago dal culo sfondato.

Ma poi andatelo pure a vedere, se ci tenete a vedere Norton**.

*che poi è quello che non sa fare un cazzo e decide di mettersi a dirigere, ricordiamolo.
** in questo post la parola Norton è ripetuta 7 volte.

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posted by Louis at 22:44 | Permalink |

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Comments for The illusionist, ovvero anche Norton può sbagliare
ah sì, ho cambiato template? vi piace?

Basta! Voglio un film giapponese di quattro ore e mezza come quelli di Kurosawa!!! Altro che sta merda!

L'unico vero problema, secondo me, è che a differenza di The Prestige qui non c'era nessuna Scarlett Johansson con le puppe svallanti. Ecco cosa.

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