Studio ricerche piogge
Se arriviamo a inizio luglio 2007, senza aver preso i primi provvedimenti, i rischi che si ritirino le piogge in Europa sono altissimi, cioè prevale l’aria calda e quindi l’europa diventi un deserto, e siccome non è un caso che l’Europa è circondata da deserti, vedi a sud il deserto del sahara e a sud est dal deserto del Grande Nafud ( Arabia ) e a est dal deserto del karakum ( kazakistan ), si formerebbe un’area desertica talmente grossa, che potrebbe mettere in crisi il clima dell’intero pianeta, e con il prevalere dell’aria calda, sarebbe la fine della vita su questo pianeta, che diventerebbe un deserto. Alcuni titoli di giornali riportavano il giorno 30 novembre 2006 “ La neve non arriva, montagna a rischio crac “ Troppo caldo, piste chiuse: una delle stagioni più secche di sempre. Ma se i giornali si preoccupano dello sci, noi ci preoccupiamo delle falde acquifere di montagna, che senza neve o piogge, vanno in secco e si prosciugano i maggiori fiumi Europei ed è quello che stava succedendo a fine luglio 2006,quando in Italia i maggiori fiumi e laghi del nord Italia erano a secco e se continuava il caldo torrido e desertico, stavano andando in secca anche i restanti fiumi EUROPEI. Il nostro intervento, ha scongiurato la catastrofe e ci permette di avvisare la popolazione. Un tempo breve, ma sufficiente, affinché l’Italia prenda i primi provvedimenti, rompendo la catena mondiale.
L’Europa attualmente è la zona più inquinata del pianeta: maggiore concentrazione di centrali nucleari per metro quadro in Francia, maggiore concentrazione industriale per metro quadro e maggiore concentrazione per metro quadro di abitanti e maggiore concentrazione di auto, che sono ormai i responsabili del blocco dei boschi mondiali,che negli ultimi 50 anni hanno subito una perdita del 50%, con lo sterminio delle foreste, che sta continuando ad un ritmo di 13 milioni di ettari all’anno e se le foreste spariscono ( raffreddano l’aria), aumenta l’aria calda e sul pianeta prevale l’aria calda e si sciolgono i ghiacci polari e l’aria fredda prodotta dai ghiacci polari e montani, che negli ultimi 50 anni sono diminuiti del 50%, diminuisce e si indebolisce. Quindi formandosi un muro di calore, come nei deserti davanti ai ghiacci polari, che non hanno la forza di fare entrare aria fredda nel muro di calore ed è la fine, con il lento scioglimento dei restanti ghiacci, nei mari in secca. Prima di tutto l’Italia dovrà abolire l’ora legale, che provoca aumento delle temperature, dato che ad aprile diventa buio alle sette, come se fosse inizio estate, e quindi l’aria tende a diventare più calda. Le auto che sono le artefici della distruzione dovranno smorzare i fari di giorno, in quanto le auto diventando più attive, l’inquinamento emesso, va a finire più specificatamente nei boschi, diventando ancora più inquinanti, e che specie di estate i fari fanno aumentare le temperature, interagendo con il sole e ancora il blocco giornaliero di un’ora di tutti gli autoveicoli in città e fuori città dalle ore 14,30 alle 15,30 ad esclusione della domenica, quando il blocco dovrà essere di tre ore dalle 10 alle13; con questo provvedimento, i boschi sono in grado di assorbire, l’inquinamento prodotto durante la giornata, sempre sotto il controllo e la stimolazione boschiva dei nostri tecnici. L’esplosione delle malattie, nelle città in particolare, ma in tutto il mondo industrializzato, è dovuto alla mancanza di ossigenazione dell’aria, l’organismo senza ossigenazione, è come una pianta morta; con questo provvedimento, saranno in molti a sentire l’ossigenazione dell’aria e caricarsi di ossigeno, con profonde respirazioni. L’inquinamento radioattivo di radio e televisioni dovrà essere interrotto dalle ore 1 di notte alle ore 7 del mattino tutti i giorni, come si sa le onde radio, sono radioattive (radiazioni elettromagnetiche),se le trasmissioni radio e televisive,sono a ciclo continuo senza interruzioni anche le trasmissioni radio e televisive diventano radioattive. Il nostro studio ricerche va potenziato e finanziato, senza il quale sarà difficile controllare il clima mondiale, ormai sballato. Creare il primo fondo mondiale per bloccare il taglio dei boschi mondiali, che dovrà essere controllato nei minimi particolari per quanto riguarda le modalità di taglio a partire dall’Italia, che dovrà bloccare per un anno il taglio periodico dei boschi e leggi severe per chi ha interesse a bruciare i boschi, tipo se lo spegnimento con elicotteri e il rimboschimento viene affidato ai privati e quindi gli amministratori riceveranno più soldi se i boschi non bruciano. Ormai non si può più scherzare, e bisogna iniziare ad aumentare con nuovi alberi la capacità boschiva in particolare ai confini dei deserti, dove esistono boschi. Va bloccata la neve artificiale, che blocca quella naturale e con l’inizio del raffreddamento diminuirà il consumo, di aria condizionata, che è una vera bomba di calore. Nascerà il movimento “ FORZA ALBERI “ venerdì 1 dicembre 2006.
Gli alberi scatenano le piogge
Gli alberi scatenano le piogge; gli alberi secolari, sono le colonne del pianeta.
Le auto in particolare, bloccano i boschi perché i gas di scarico sono ad effetto aerosol (polveri sottili) oltre che l’ozono,il gas che si forma a causa delle auto in particolare,finisce tutto nei boschi,bloccandoli. Bloccando i boschi, si bloccano le piogge e le nevicate, in quando le temperature diventano torride d’estate e caldastre d’ inverno. La nostra organizzazione “STUDIO RICERCHE PIOGGE”
con un sistema chiamato “sistema di raffreddamento boschivo ad acqua”,sbloccando i boschi riattiva le piogge. Senza il nostro intervento, le temperature che a fine luglio 2006, si stavano assestando in Europa sui 40°C e con una siccità che in alcune zone, fra cui l’Italia, che durava da sei mesi,sono precipitate provocando piogge e nevicate sulle alpi che non si verificavano così abbondanti da centinaia di anni, in un contesto fra l’altro di aumento di temperature mondiali. I boschi raffreddano l’aria e permettono all’aria fredda polare di scendere alle latitudini più basse, e alle perturbazioni atlantiche di arrivare nelle zone abitate. I ghiacci polari e montani che stanno scomparendo ad un ritmo senza precedenti, in particolare per il grande caldo degli ultimi anni, producendo meno aria fredda, che non è in grado di entrare nell’aria calda che si forma anche a causa delle attività umane, quindi si bloccano sia le piogge e sia le nevicate, e le temperature diventano torride d’estate e caldastre d’inverno. Solo riattivando i boschi siamo riusciti a riattivare la piogge estive, perché i boschi hanno fatto precipitare le temperature, quindi richiamando aria fredda polare, che specie al polo nord diventa sempre più calda, inefficace e debole. Infatti quest’ inverno non siamo riusciti ad abbassare le temperature che sono rimaste caldastre, perché la situazione sta precipitando, salvo una nevicata che nel centro Europa si è avuta l’otto dicembre 2006, stiamo combattendo per tentare di provocare altre nevicate, ma la nostra organizzazione ha bisogno di nuovi terreni, in particolare nella zone delle ALPI e abbiamo bisogno di istruire nuovi tecnici, con finanziamenti sia pubblici e sia privati.
Grazie a Morella per la segnalazione. Qui il sito.
*sempre referrers, sì.
**ma voi commentate pure, neh.
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