"Death proof" è un bel film. Partiamo da questo assunto.
Tarantino è un regista che sa cosa vuol dire, e non è solo "Cristo santo, negro del cazzo".
Certo che ama film veramente del cazzo. Dai, "W la foca"!
Ora. C'è uno che ce l'ha molto piccolo, in Texas. Quindi ci ha il macchinone nero che fa paura. E manco gli viene tanto duro, così si fa strusciare da puttanelle tex-mex. E ci provacchia facendo finti starnuti e fingendosi Zatoichi. Poi però loro non gliela danno perchè al lago ci vogliono solo le donne. Quindi lui si incazza di brutto, e allora sale sul macchinone nero (il macchinone è grosso perchè ce l'ha piccolo, ed è a prova di morte perchè uno stuntman) e si va a schiantare contro le tre puttanelle (ah no, c'è Anna Frank: sono quattro). Tarantino, per essere sicuro che capiamo tutto, ce lo ripete tre volte. Meno male.
Poi va in Tennesee, dove ci sono altre quattro stronzette che se la tirano tanto (tra cui Zoe Bell davvero). Lui si incazza perchè manco quelle quattro (poi però sono solo tre) gliela danno, allora ci riprova a buttarle fuori strada con il suo NUOVO macchinone nero (continua ad avercelo piccolo, e lo sceriffo di Kill Bill lo sa).
Ma stavolta ci sono due stuntwoman contro di lui povero stuntman, e visto che Tarantino volle fare un film figacentrico, dove le donne sono il vero sesso forte, mentre i maschi sono tutte cacchepupù, alla fine le tre troiette uccidono Kurt Russell. E ciò, sappiamo tutti, non è credibile.
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