l'Aretino ci fa le fiche

29 ottobre 2007
Ore : 17:49

Da Louis a Pautasio

Se copiar le altrui farine
Fosse vero premio in Paradiso
saresti nel cielo posto infine
E non da tutto l'internet deriso

Faccio vedere i miei commenti
Compaiono anche nel tuo resto!
Nel tuo blog non mancano argomenti
Sarebbe bello tu fossi onesto

Invero mi citi spesso, forse
l'unico nella rete a cagarmi
Restiamo quindi vicini di corse
Se mi prometti di non più plagiarmi

Shinystat ti mostra come fonte
Principale per gli altrui clic
Vedrò di non aggrottar la fronte
ELSE IF imitarmi sembra un tuo tic


Da Pautasio a Louis


Ahi, com'è dura veder ripagata
stima e rispetto con villana rima:
vile e davvero cotal tua moneta
con cui ricompensi chi di te ha stima

Dici che copio, giammai è accaduto.
Se qui e là cito, repente riporto
la fonte da cui lì son pervenuto
e or, se puoi, dimostra che ho torto.

O forse la rete e ciò ch'essa raccoglie
è tutta una tua propertà d'intelletto?
Rivendica allora financo le spoglie
di Splinder, Blogspot, e pur Youtubetto!

Sostieni altresì che mi si deride
in lungo e in largo per la blogosfera,
ma inver son io che lancio le sfide
e chi mi risponde? Aspetta e spera...

Suvvia, rinsavisci, e leva il prosciutto
da li occhi tuoi tronfi di tanto rispetto
che ti ho tributato leggendoti tutto
e che tu hai confuso per troppo sospetto

Non è per copiare, per suggerti idee
che spesso i' visito il tuo regno fatato.
E se sol di qualcosa le mie dita son ree
è, ahimé, di averti fin troppo cliccato

Ma a tutto si trova alfine un rimedio
ed anche in questo v'è pur soluzione:
se mia presenza sul tuo blog è di tedio
mai più io compaia in alcuna sezione!

Nè link, nè commento, nè shinyrapporto
né copincolla, né citazione
ma se mai nuovo attacco ti verrà sporto
ti lascerò solo, a far da Atteone!
Da Louis a Pautasio

San Matteo sarebbe più chiaro
Del mio sì povero rimario
Ma non essendo di loquir avaro
Vedrò con gli esempi d'esser vario

Iniziai aprendo un blog faceto
Fui felice di fare tua guida
Di visitarmi non fu divieto
Ne lo scrivere fu giammai sfida

Eppur t'appoggi un filo troppo:
Non dissi che mi plagiasti i post
Bensì idee che sempre mie dirò.

I miei widget non fec'io purtroppo
E non voglio che ti senta in Lost:
Allor copia: tanto avanti ti starò.


Da Pautasio a Khaos

O mio buon Khaos che in rima favelli,
con metrica e stile sì elementare,
per dimostrar che fo i versi più belli
in endecasillabo ti mando a cagare.

Leggo i tuoi lazzi e già sto petando,
traballano i frizzi, e le rime tue,
nom e cognom puerilmente storpiando,
saprebbe comporle financo un bel bue.

Ti credi umorista come Luttazzi,
o ludolinguista al par di Bergonzo,
ma a leggerti bene già cagano i cazzi.
Tu non sei poeta, sei solo uno stronzo

Da te mi congedo, alfine felice,
di averti impartito sonora sconfitta:
al par tuo favellano anche le pice,
io invece ferisco in metrica invitta.

Ordunque rimembra, pivello, chi sfidi
prima di muovere in rima un assalto:
perché se tu prima bel bel te la ridi,
io dopo qui giungo e repente ti asfalto!
Da Pautasio a Louis

Allorquando tu sostieni
con bel fare paternale
che l'ispirazion tu tieni
è merdon sesquipedale!

Ma, volendo in etichetta
dare a Cesar ciò che è suo
ti dirò che con Doretta
primo passo fu sì il tuo

Per il resto, buon Luigi
e qui vado a salutare,
son manie persecutive

ben di fondamento prive.
Fole che fan sol cagare
stronzi verdi, se non bigi.

Da Louis a Pautasio

Certo, eccellente decerebrato,
Come che tua madre da San Luca
mai fu pinta, avendo troppi chiavato
così urlerò infin un "Suca!".

Faresti bene a non più scrivere
Se per te il conduttor Luttazzi
Fa rima coi tuoi amati cazzi
(Però fa molto i piciu ridere!)

Ironia sapiente m'anima,
Cultura saccente la man ti duce.
Resta fra tuoi polverosi tomi:

Anzichè cercar di far ancor rima
de fighe'n fior andrò alla luce
Mentre cerchi assonanze coi nomi.


Da Pautasio a Louis



Non bastan sol le rime
per fare un bel sonetto,
ma in metrica si esprime
chi è Vate provetto

Perciò caro Louisello
poetante in strofa zoppa
lontan dal mio pisello
veloce, orsù, galoppa

Il posto tuo qual è?
Né Arcadia né accademia
per la tua insana mente:

attende lei repente,
ché di cultura è astemia
la posta di Cioè!

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posted by Louis at 17:49 | Permalink | 25 commenti

We all love this kind of bumship

25 ottobre 2007
Ore : 18:35

Ciao tesori. Oggi vi parlo di due bellissime e intelligentissime ragazze, che dovrebbero a breve spopolare davvero su youtube. Sono la coppia che sta dietro al nickname yukinog87 . Ammirate a freschezza dei loro corpi, legato ad un indescrivibile sense of humor che pervade l'intera loro opera. Estasiatevi a fare playback con classici della loro infanzia. Oppure stupitevi della bellezza dei loro viaggi pop. E non meravigliatevi se toccano anche gli intoccabili.




Voglio essere il primo a fare la domanda che l'intera blogosfera vorrebbe loro fare:
"Marta e Giulia, ci state a fare una cosa a tre?"

Nel caso la risposta fosse negativa, consoliamoci così.
Sempre lode sia a iutub.

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posted by Louis at 18:35 | Permalink | 7 commenti

Snobs pwnd

22 ottobre 2007
Ore : 11:08

Molti di voi conosceranno il seguente logo:


Esso imperversa in milioni di blog italiani, i cui proprietari, non sicuri di scrivere in un italiano corretto, sottolineano la loro intelligenza all'utente occasionale mostrandogli il logo della loro superiorità linguistica. Sì, mi stanno sul cazzo anche le immaginette ai lato dello schermo. Le trovo stucchevoli. Come gli animaletti [ne ho trovato uno pure su un blog politico, che c'azzeccava non lo so], i test, i risultati del test del dottor psycho eccetera.

Ordunque, ero in procinto di esaminare il blog che spacciava questo logo al fine di studiarne le dinamiche, quando scopro che qualcun'altro ci ha pensato prima.

EDIT: allora, visto che siete dei minus habens vi spiego le cose come stanno per filo e per segno: il sito che vi linkerò conteneva un manifesto dell'iniziativa "questo blog non è un sms", iniziativa a mio parere fin troppo snob. Qualcuno ha ben pensato di hackerare il sito, e mi trova d'accordo.

Prima guardate qui. Se hanno sistemato tutto, eccovi la schermata che mi si presentava: qui.

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posted by Louis at 11:08 | Permalink | 12 commenti

Vegeta il principe di Bel Air

21 ottobre 2007
Ore : 22:24

Lollo e mi distraggo dalle tristezze di Zorden. Imho, la parte più divertente è quella del "vichinghi laggiù"!

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posted by Louis at 22:24 | Permalink | 18 commenti

La guerra dei poveri

19 ottobre 2007
Ore : 16:31

"Dì hai visto quanta gente ha chiamato Grillo in piazza?"
"Eh sì eravamo un sacco."
"Saremo stati un milione!"
"Ma forse un milione no, però tanti sì!"
"Cosa dice il giornale?"
"C'è scritto che a Bologna eravamo 50.000!"
"Sì, ma sarano i dati della prefettura. Aahahahha"
"ahahahaha, ti voglio bene perchè fai queste battute mai scontate."
"Dì, e Fini quanta gente ha chiamato in piazza? Eh? Quel politico che non capisce che l'Italia vuole mandarli tutti a casa quelli come lui!"
"Il giornale dice che a Roma erano 500.000"
"..."
"Saranno dati della prefettura..."
"..."
"E al referendum per il welfare [pronuncia velfare] quanti sono andati a votare? Pochi vero? I sindacati sono roba morta."
"5.115.054"
"Ah."
"Di cui 4.012.468 lavoratori."
"Mario mi fai un altro bianchino?"

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posted by Louis at 16:31 | Permalink | 3 commenti

Non è colpa mia, sono le carmelle che sono troppo buone

16 ottobre 2007
Ore : 18:11

Gentili telespettatori,
Ecco a voi il podio delle tre migliori giustificazioni!

Al terzo posto troviamo il papà del piccolo Tommy!
Sceso di due posizioni dall'anno scorso, lo ricordiamo per la sua celebre giustificazione:

Accusa: "Ma lei è un pedofilo! Aveva un PC pieno di foto di bambini e bambine nude!"
Papà del piccolo Tommy: "No, stavo raccogliendo del materiale per una denuncia!"

Al secondo posto, new entry e speriamo che non venga presto scalzato, il prete frocio!
Leggiamo la sua fantastica difesa:

Accusa: "Lei indossa la talare nonostante la sua omosessualità ammessa sulla settima rete nazionale!"
Difesa: "Si figuri! che ha capito: si è trattato di una finzione, un tentativo di smascherare i preti gay all'interno della Santa Madre Chiesa Cattolica."
Ed ecco a voi il primo posto!
Sottaciuto dai media nazionali, perché credere alle fandonie divertenti e socialmente stimolanti è più facile che osservare criticamente la realtà, abbiamo il PM Lorenzo De Magistris! Un uomo intoccabile che è riuscito a creare una difesa di tal fatta:

Accusa: "Pm, ma è stato lei a chiedere di essere trasferito a Milano, Napoli o Palermo! Perchè ora la ggente se la prende con Mastella?"
Difesa: "Volevo soltanto verificare la mia posizione di anzianità in graduatoria sul territorio nazionale."
Certi che il magistrato non intendesse così dire che il CSM è la passacartiera degli ottomila magistrati d'Italia, vi salutiamo e torneremo presto per nuove fantastiche affermazioni credibili!

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posted by Louis at 18:11 | Permalink | 24 commenti

[Blog Action Day] L'ambientalista oggi

15 ottobre 2007
Ore : 10:25

Oggi è il fatidico giorno dell’azione congiunta dei blog, ed ecco che mi pare giusto rispettare l’impegno preso.
L’ambientalista è un ruolo sempre malcoperto e malvisto nella società: è quel rognone che ti vieta di usare il DDT, quello scassapalle che fa venire le alluvioni perché vieta il dragaggio del Po, è quell’inutile donnina che mi fa mettere l’organico nel contenitore dell’organico.
Io mi chiedo, però: chi è l’ambientalista, e cosa deve fare oggi un ambientalista? Perché della salute del pianeta mi interesso*.
L’ambientalista nasce un po’ ariano, lo sappiamo. Cresce bene però: sviluppa un senso critico verso ciò che non fa tanto bene alla salute durante lo sviluppo industriale, nota con rammarico l’uso di cancerogeni come defolianti, impone agli stati l’interruzione della caccia indiscriminata [e fosse intervenuto prima, avrebbe vietato anche di risaiare l’intera Vercelli]. E fin qui, dopo anni, a quel timido omino con la giacca verde facciamo pata pat sulla spalla e lo ringraziamo.

Ma nel 2000 l’ambientalista coglie nuove sfide, non fa il sindacalista, lui, non si limita a garantire il conquistato. Qual è il timore attuale, che con grande gaudio vedo essere mainstream? Lo spreco delle risorse. Metalli, cibo, acqua ed energia finiscono, miei cari. Lo sapevate già, ora però vi preoccupate: forse perché trent’anni fa un litro di benzina costava 1£ e ora un litro di petrolio vale 0.50€?
Va bene, bravi, vi siete svegliati, era ora. L’ambientalista ve lo urlava dagli anni ’80, mentre eravate nel pieno edonismo reaganiano, e ora lo vezzeggiate di nostradameria.

Ok, ora siamo tutti ambientalisti. Sappiamo che l’effetto serra esiste e temiamo per il nostro diretto futuro**. Che possiamo fare? Guardate, le scelte sono essenzialmente tre.

  • Ce ne freghiamo bellamente. Ora, io sarei anche pronto per questa ipotesi. Non vedo l’ora di provare una crisi mondiale effettiva, coi profughi e la gente che s’ammazza per strada.
  • La decrescita felice. Solo che io vorrei continuare a studiare al Politecnico e avere la casa lontana dall’università. No, mi sembra un po’ troppo radicale.
  • Terza scelta: wow, quando si propongono tre scelte, le prime due sono due cazzate impensabili, mentre la terza scelta è quella ok, quella giusta, quella che risolve i problemi, il sacro graal della filosofia, la soluzione finale***. Allora eccola, la mia soluzione finale:

Non dobbiamo limitare il nostro stile di vita. Non dobbiamo stare meno bene per fare un piacere all’ambientalista. Ma non possiamo neanche sfruttare tutte le risorse del pianeta: sarebbe antieconomico.
La possibilità di vivere bene, ma anche in maniera sostenibile ambientalemente, C’E’, per dio.
Per principio, non farò esempi.
Potete però credermi, se vi dico che esiste la possibilità di sviluppare il nostro stile di vita secondo criteri di mantenimento della stessa E del pianeta.
Quindi buttate i vostri pomodorini biologicamente corretti addosso all’invasato apocalittico, usate meno la vostra macchina a combustione interna e limitiamoci ad imitare i comportamenti corretti.

*ah, lo sapevate che ¾ del pianeta sono coperti da acqua? Che culo nascere nell’ultimo quarto!.
**siamo noi i figli di cui la frase: “Che futuro lasceremo ai nostri figli?”; Grazie papà, molto bello, magari se non usavi la macchina a combustione interna per fare 100 metri era meglio, ma in ogni caso ho l’iPod e son contento.
***Hitler stesso propose tre soluzioni: “EIN, ammettiamo teteschia non è caput mundi e facciamo i brafi con Francia e Polonia, ZWAI, superiamo proplemi con turo laforo e sutore di fronte. TRE, tiamo tutta colpa a ebrei!”.

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posted by Louis at 10:25 | Permalink | 5 commenti

5 Motivi per cui s'ha da vedere "Hairspray"

13 ottobre 2007
Ore : 12:36


1- Negri e grassoni che ballano, con la combo di Queen Latifah
2- John Travolta c'è. E a differenza di quanto fanno supporre i manifesti nostrani non è il protagonista principale. La mamma di Tracy è comunque un personaggio adorabile e Travolta non è lezioso nè "Travolta". Cristopher Walken è il weirdo più weirdo della storia del cinema.
3- Gli altri attori non sono cazzoni presi dalla strada, ma gente fottutamente in gamba [ah sì: peccato che un montaggio un filo troppo veloca non faccia apprezzare la bellezza dei movimenti]
4- La musica è ottima, gli attori bravi e non si ha la fastidiosa sensazione di essere presi per il culo.
5- Come ne "il fantastico mondo di Amelie" la trama puccpucciosa nasconde frecciatine sadiche notevoli.
Alcuni esempi: "Impara a togliere il sangue dalla tappezzeria, quello sì che fa guadagnare bei soldoni!", "Bei ragazzi bianchi, [...] e una volta al giorno c'è il giorno dei negri!", "Vedo che ti piacciono belli duri.". Insomma, il film è fintolezioso e lo spettatore attento noterà il sottobosco di perversione e delirio pronto a scoppiare negli anni sessanta, nella cui vigilia è ambientato Hairspray.
---------

Ad ogni modo, la musica è fantastica, le canzoni belle e le ragazzine peneindurenti. Vedetevelo.

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posted by Louis at 12:36 | Permalink | 6 commenti

Briscola

8 ottobre 2007
Ore : 10:39

Quaranta carte vogliono sostituirsi alla vita.
Scivola fra le mani il mazzo nuovo e s’inceppa quello vecchio. È solo cartone. Una coppa sarà un Sacro Graal da undici punti che un semplice cavallo potrebbe portarsi nel mazzo. Basta che sia del seme giusto.
Il mazziere mescola queste figurine.
Quanto di magico c’è in questo gioco, nel fatto stesso di giocare, si manifesta solo nel giocare stesso. Il numero delle combinazioni è il fattoriale di 40. Un numero delicato nella sua imponenza. È una quantità enorme che sembra schiacciare chi gioca nella sua enormità. Così, il mistero centrale (chi vincerà?) si vede affiancato dal mistero delle cifre.
Sul tavolo, sparecchiato perché scivolino le carte, sono queste distribuite.
I giocatori, prendendo le carte, si spogliano del loro io naturale, si fanno seri, creano il vuoto dentro di sé. Guadagnano tutti una nuova personalità; la stessa personalità, ancestrale e vernacolare, che è stata dei giocatori del passato, di coloro i quali hanno insegnato loro a giocare; una personalità furba, attenta e falsa, immodesta e sicura di sé, abile con i numeri e piena di ricordi delle partite passate, in grado di farsi avanti violenta se necessario.
Inizia il gioco.
I giocatori sono accoppiati: ora sono obbligati a stimarsi. Non importa se dopo la partita non berranno mai insieme, o se poco prima hanno litigato per una cosa di poco conto: ora sono compagni di ventura, desiderosi entrambi di vincere la partita, e diventeranno per questo l’un con l’altro sinceri come non lo saranno mai stati neanche con il migliore amico.
Si parla, ci si scambia informazioni.
Il giocatore mediocre parlerà solo per il compagno, quello pessimo solo per sé. Ma il giocatore bravo parlerà soprattutto ai suoi avversari e farà come i due barattieri Moshe e Daniel, di cui ci parla Jorge Luis Borges, che, incontrandosi nel mezzo della pianura russa, si dicono:
M: “Dove vai Daniel?”
D: “A Sebastopoli.”
M: ”Tu menti, Daniel. Mi rispondi che vai a Sebastopoli perché io pensi che tu vada a Niznij-Novgorod, ma la verità è che tu vai davvero a Sebastopoli. Tu menti, Daniel.”
I giocatori nascondono le tre carte che tengono in mano. Una carta sul tavolo gestisce il destino delle altre.
I pezzi di cartone sono diventati amuleti, mitologie a buon mercato, esorcismi, necessari a dimenticare la vita quotidiana; si gioca voltando le spalle al mondo, formano a propria volta, sul tavolo, un mondo altro. Un mondo popolato dalla sfida e dalla fortuna, dalla pazza imprevedibilità degli incroci delle possibilità, dal segnapunti, dal sette di denari che tintinna, dal re di bastoni che conquista, dalle spade che s’incrociano. I giocatori vivono in questo mondo. Un mondo angusto: creato da una fattucchiera di quartiere, da un bindolo da strapazzo, ma non per questo meno inventivo e diabolico che qualsiasi altro mondo sostitutivo.
Venti carte sono già distribuite su due mazzi, e da un terzo le avide mani dei giocatori fanno a gara a chi arriverà per prima, ma già si sa chi vincerà e chi perderà.
È un gioco che conosce formule per esaltare i vincitori e per consolare i perdenti.
È un gioco di carte molto povero, lo so, ma un filosofo da quattro soldi potrebbe utilizzarlo per dimostrare la ciclicità del tempo. Infatti, i diversi stadi della polemica col compagno, i rovesci improvvisi della sorte, le sorprese, le ultime mani coi carichi più importanti, le esegesi degli ammiccamenti, sono cose che non possono non tornare. Devono ripetersi secondo sequenze remote. Anche il giocatore, in realtà, non fa altro che ricalcarsi, replicare partite passate: come se infinite generazioni di giocatori fossero dentro di lui.

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posted by Louis at 10:39 | Permalink | 9 commenti

E se avessero ragione loro?

5 ottobre 2007
Ore : 15:22

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Whenever you receive an email that urges you to immediately forward that mail to everyone you know, there is a very good chance the email is a hoax.

2 ottobre 2007
Ore : 22:41

Essendo io un difensore del metodo scientifico, vi dimostrerò ora, empiricamente, e in maniera ripetibile da chiunque, anche in modalità diverse, la mia teoria secondo la quale i controinformatori, specie se scientifici, andrebbero sterminati alla nascita.

Prendiamo una notizia apparsa sul web per mezzo dei controinformatori. Quella (targata luglio 2006) dell’uovo cotto coi cellulari. Forse ve la siete persa. Allora ve la ripropongo per la vostra e mia delizia.

Alcuni ricercatori hanno messo un uovo in un portauovo di porcellana tra due
cellulari. Quindi li hanno messi in comunicazione tenendoli accesi.Nei primi 15
minuti non è cambiato nulla.Dopo 25 minuti il guscio dell'uovo ha cominciato a
scaldarsi.Dopo 40 minuti la parte bianca dell'uovo era solida.Dopo 65 minuti
l'uovo era ben cotto.

Qualunque idiota si renderebbe conto che la notizia è palesemente una bufala, e non tanto perché ne ha i tratti caratteristici (fobia delle nuove tecnologie, vaghezza delle fonti), ma anche perché solo un demente potrebbe pensare che un cellulare possa sprigionare l’energia necessaria per cuocere un uovo*.
Giusto per spiegarmi, se un cellulare da 3.6 V ha una carica media di 730 mAh, significa che ha, in soldoni, immagazzinati 2.6 Wh di energia (per farvi capire, la vostra bolletta elettrica si esprime in kWh, quindi un ordine di grandezza tre volte maggiore).
2.6 Wh sono circa 1.7 kcal ovvero (assumendo l’uovo con le stesse caratteristiche dell’acqua) l’energia necessaria per far raggiungere all’uovo circa i 28°C.
28°C che sarebbero raggiunti solo se TUTTA l’energia della batteria finisse nell’uovo, con un’efficienza pari a uno (cosa impossibile, credetemi).

Eppure questa notizia, che in un attimo si può sbugiardare, ha fatto il giro del web lo stesso: partita dall'Inghilterra, arrivata in Italia, passando dai traduttori, la notizia è rimpallata fino ai famosi disinformatori, che, come al solito, prima di informarsi sulla scienza reale preferiscono vivere nel loro mondo fantascientifico di cellulari killer e cosche plutogiudaicomassoniche.

Da qui il delirio: un noto blogger (Beppe Grillo, lo conoscete? ) ripropone con il suo stile impedibile tutta la vicenda. Seguono 350 commenti, per lo più sgrammaticati, off topic, e completamente creduloni (se ne salvano una ventina, invero), andarli a leggere può richiedere veramente molto stomaco, poiché costoro dimostrano come i ciarlatani l’avranno sempre vinta ovunque.
La cosa prende i toni del parossistico ridicolo quando anche Legambiente , ripropone lo stesso IDENTICO articolo, così come molti altri siti faranno cut-and-paste dal blog di Grillo.

Fortunatamente qualcuno sbugiarda infine Grillo e compagnia bella, compagnia la quale non ritira neanche una delle proprie sparate, ma si limita a tacere la sbugiardata (Attivissimo aggiunge che Grillo continua a credere a questa orrenda falsità).

Ora, ci chiedevamo prima se:
-Grillo e gli altri controinformatori sono dei dementi? Evidentemente sì. Credono nelle leggende metropolitane e non hanno l’accortezza di scusarsi, né di cancellare l’articolo, quindi sono idioti, ma idioti pericolosi.

-Ricollegandosi ai post precedenti, Internet andrebbe sottoposto a regole? Altrochè, questa è pura controscienza spacciata per verità: andrebbe sottoposta a, se non censura, obbligo di riscrittura.
Per ora la faccenda è ridicola, ma può assumere anche connotati pericolosi [non riesco a trovare il link della notizia del sieropositivo che faceva sesso senza preservativo credendo alle teorie di Duesberg].

Infine, eccovi la pagina della burla da cui è nato tutto. Una burla, ci siamo intesi? Grillini, ragionateci.

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posted by Louis at 22:41 | Permalink | 16 commenti

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